Quando scriviamo un brevetto, seguendo le buone regole a tutti note, una delle prime
cose che solitamente facciamo è cercare di formulare una buona rivendicazione principale
indipendente, ovvero tale da riflettere e mettere in risalto quello che pensiamo essere il
concetto tecnico innovativo, rispetto alla tecnica nota a nostra conoscenza, dell’invenzione
che intendiamo brevettare.
Pertanto, saggiamente, alla rivendicazione principale indipendente dedichiamo tutta
l’attenzione necessaria, nel curare le parole giuste e inserire le limitazioni essenziali, ben
sapendo che, se sarà il caso e necessario nel corso della futura procedura di esame,
dovremo lavorare prevalentemente sul testo di questa rivendicazione principale indipendente
per affinarlo quanto basta in modo da portare a casa e ottenere il brevetto.
Chiaramente, ed è forse giusto che sia così, alle rivendicazioni dipendenti dedichiamo
meno attenzione, o meglio certamente non dedichiamo la medesima e uguale cura e
attenzione, siano esse di prodotto o di procedimento, che invece dedichiamo alla o alle
rivendicazioni indipendenti.
Un po’ anche perché siamo consci che le rivendicazioni dipendenti sovente recitano
delle limitazioni tutto sommato secondarie, che poco aggiungono da un punto di vista tecnico
alle caratteristiche recitate dalla rivendicazione principale indipendenti a cui esse sono
appese.
Inoltre, forse anche per quanto prima detto, spesso consideriamo le rivendicazioni
dipendenti come una specie di ”coda”, che ci portiamo dietro passivamente nel corso della
procedura, attaccata ad una rivendicazione principale indipendente e definente una serie di
forme più ristrette e limitate di realizzazione dell’invenzione da brevettare, ben sapendo che
queste rivendicazioni dipendenti saranno automaticamente concesse una volta che saremo
riusciti a definire nella dialettica della procedura di esame un testo concedibile, ovvero
riflettente la novità e il livello inventivo dell’invenzione, per la rivendicazione principale
indipendente, per cui solo raramente ed in casi speciali dovremo intervenire per modificarle
in modo sostanziale.
Pertanto, in questo contesto, quando scriviamo e aggiungiamo una rivendicazione
dipendente, spesso, senza pensarci tanto su e badare troppo alle specifiche dipendenze e
verificare se le limitazioni che introduciamo hanno un corretto antecedente nelle
rivendicazioni precedenti da cui la rivendicazione dipendente dipende, in esordio della
stessa e con riferimento al suo oggetto, usiamo la classica dicitura “ …..secondo una
qualsiasi delle rivendicazioni precedenti ”, o “ conforme a una qualsiasi delle rivendicazioni
precedenti “, o altre espressioni simili, e lo stesso facciamo sistematicamente per tutte le
successive rivendicazioni dipendenti che scriviamo e aggiungiamo.
In pratica, quando scriviamo e aggiungiamo una rivendicazione dipendente, seguendo
una specie di spontaneo e inconscio automatismo, non facciamo altro che aggiungere delle 2
caratteristiche ovvero delle ulteriori limitazioni rispetto a quelle definite e recitate da ciascuna
rivendicazione precedente.
Fatta questa doverosa premessa vengo al punto e allo scopo di questo articolo.
Ebbene, quando usiamo questa o qualcuna di queste espressioni simili nello scrivere
le rivendicazioni dipendenti, ci siamo mai chiesti quante forme di realizzazione e
combinazioni, dell’invenzione che stiamo brevettando, aggiungiamo e copriamo ?
Sappiamo intuitivamente che sono molte, ma cerchiamo di quantizzarle con
precisione, anche perché questo dato potrebbe rivelarsi interessante e dare delle utili
indicazioni nel nostro lavoro, anche da un punto di vista pratico.
Ad esempio sapere esattamente quante sono queste forme di realizzazione e
combinazioni può essere utile per capire quante sono le linee di difesa fornite dalle
rivendicazioni del nostro brevetto, qualora un domani il brevetto fosse oggetto di opposizione
e contestazione.
Pertanto conoscere questo dato può anche servire per capire quante sono le forme di
realizzazione della nostra invenzione brevettata che potremmo un domani opporre in modo
attivo contro un potenziale contraffattore del nostro brevetto, ovvero per sapere il numero
delle potenziali cartucce che potremmo sparare all’occorrenza contro il contraffattore.
Dunque, posto il problema e risparmiando il lettore dal tediarlo su differenziali,
derivate e integrali e altri cose ostiche che non possono che generare una comprensibile
reazione di rifiuto, almeno istintivamente, si arriva alla formula seguente:
C = 2^(N-1)
dove, in questa formula:
- N rappresenta la variabile indipendente ed è il numero totale delle rivendicazioni
incluse nella catena di rivendicazioni, quindi sia la rivendicazione principale
indipendente sia quelle, dipendenti da essa, della parte rimanente della serie di
rivendicazioni, tutte collegate fra di loro dalla famosa frase “ secondo una qualsiasi
delle rivendicazioni precedenti ”;
- C rappresenta la variabile dipendente ed è il numero di combinazioni o forme di
realizzazione coperte da una determinato numero di rivendicazioni costituente la
catena o serie di rivendicazioni
Come è logico che sia e si può anche osservare dalla tabella seguente che riflette la
formula sopra illustrata, questo numero C, concernente il totale delle combinazioni o forme di
realizzazione coperte da un determinato numero N di rivendicazioni, raddoppia, ovvero
diventa 2, 4, 8, 16, ecc. , passando da un numero di rivendicazioni uguale a N a un numero
successivo uguale a (N+1) , ovvero ad ogni incremento di uno del numero totale N di
rivendicazioni, con tutte le rivendicazioni dipendenti che esordiscono con la dicitura ”
secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.. “.
Questa formula C = 2^(N-1) può essere anche generalizzata nel modo seguente con
la variabile indipendente X e la variabile dipendente Y che possono variare, invece che
discretamente sulla base dei numeri interi, in modo continuo:
Y = 2^(X-1).
che è chiaramente una funzione di tipo esponenziale, sì, proprio come quella che
secondo gli esperti che sentiamo quotidianamente in televisione descrive l’attuale diffusione
in una popolazione del contagio da covid, ma per fortuna almeno questa non è pericolosa e
non ci deve spaventare, la cui derivata è :
Y’= Log(2) * 2^(X-1)
Per chiarezza queste due funzioni Y e Y’ sono rappresentate nel seguente grafico XY,
in modo da dare un’indicazione visiva di come si incrementa il numero di combinazioni o
forme di realizzazione che sono protette e coperte quando si aggiunge nella catena di
rivendicazioni dipendenti, tutte collegate dalla famosa frase “ ….secondo una qualsiasi delle
rivendicazioni precedenti … ”, una ulteriore rivendicazione dipendente.
Come si può osservare da questi grafici, l’incremento di combinazioni coperte ad ogni
aggiunta di una rivendicazione dipendente è veramente rilevante.
Ne consegue che con un numero tutto sommato limitato di rivendicazioni, ad esempio
dell’ordine di dieci o anche superiore a dieci, come del resto è normale nella prassi del nostro lavoro, costituite da una prima rivendicazione indipendente con attaccata una serie di
rivendicazioni dipendenti esibenti in esordio la frase “ ….secondo una qualsiasi delle
rivendicazioni precedenti … ”, si raggiunge un numero di combinazioni coperte dalle
rivendicazioni superiore al migliaio.
Ancora, per chiarezza e al fine di far capire meglio questo incremento esponenziale
del numero delle combinazioni che sono coperte da una catena di rivendicazioni dipendenti
ogni volta che se ne aggiunge una, nel seguito si rappresentano queste combinazioni
usando il classico schema a forma di albero ramificato, che senz’altro, almeno per noi che ci
occupiamo di brevetti, risulta certamente più famigliare, comprensibile ed efficace delle
formule matematiche.
Naturalmente, se poi una qualsiasi delle rivendicazioni dipendenti, esordienti con la
frase “… secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti … “, recita degli “o” ovvero
delle forme alternative di realizzazione dell’invenzione oggetto del brevetto, questa
rivendicazione dipendente conta come più rivendicazioni dipendenti, e pertanto il numero di
combinazioni coperte aumenta in base alla suddetta formula in modo corrispondente.
Analogamente se si accompagna la dicitura “… secondo una qualsiasi delle
rivendicazioni precedenti … “ con altre diciture che incidono sul numero delle forme di
realizzazione definite dalle rivendicazioni nel loro complesso, il numero di combinazioni
coperte dalle stesse potrà variare in più o in meno rispetto al risultato di tale formula.
E’ anche chiaro che, se le rivendicazioni dipendenti non esordiscono con la dicitura “..
secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti … “ ma dipendono da specifiche e
determinate rivendicazioni precedenti, il numero di combinazioni si ridurrà rispetto al numero
fornito dalla stessa formula.
E’ altresì chiaro che nel caso di gruppi di rivendicazioni complessi, con più
rivendicazioni indipendenti, e rivendicazioni dipendenti che dipendono da più di queste
rivendicazioni indipendenti, le formule prima illustrate non sempre funzionano, o almeno
sono imperfette, per cui si possono avere un numero di combinazioni diverso da quello
calcolabile con esse.
Spero pertanto che queste note diano un’idea più precisa e consentano una migliore
e più chiara percezione di cosa copriamo e proteggiamo, ovvero delle forme di realizzazione
dell’invenzione che brevettiamo, soprattutto sotto l’aspetto quantitativo, quando scriviamo le
rivendicazioni dipendenti, una dopo l’altra, a volte dilungandoci oltre ogni misura ragionevole
nel definire il loro elenco, e ne stabiliamo le reciproche dipendenze.
Penso che il dato chiaro che si ricava da queste note è che il numero di combinazioni
e forme di realizzazione dell’invenzione che proteggiamo anche con poche rivendicazioni è
veramente notevole e ciò può essere utile e servire per consigliare di limitare per ragioni di
sintesi e chiarezza, naturalmente laddove non strettamente necessario, il numero di
rivendicazioni.
Il dato e l’informazione che si ricavano da queste note spiega anche in qualche
maniera perché nella normativa USA dei brevetti, nella quale, a differenza che in quella del
brevetto europeo, non ci sono particolari limiti al numero delle rivendicazioni per cui è
possibile scriverne un numero considerevole, a volte anche superiore a cento, si cerca
comunque di porre un freno e scoraggiare questa possibilità, che di fatto comporta un onere
di lavoro non indifferente per gli esaminatori dell’USPTO, prevedendo delle significative
tasse supplementari per le rivendicazioni dipendenti multiple, ovvero quelle rivendicazioni
dipendenti che non dipendono in modo univoco da una sola rivendicazione precedente, ma
dipendono da più rivendicazioni precedenti, dando così origine a complesse e ramificate
catene di rivendicazioni dipendenti difficili e complicate da esaminare.
Concludendo, ringrazio chi ha avuto la costanza di leggere queste note, nella
speranza di non averlo annoiato troppo e di aver dato qualche informazione utile per il nostro
lavoro.
Mario Gallo